Le decisioni di Meloni portano a una riconsiderazione delle strategie in Forza Italia e Lega.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha deciso di candidarsi come capolista in tutta Italia per le imminenti elezioni europee dell’8-9 giugno, una mossa che ha mandato in subbuglio gli alleati di governo e di centrodestra. Questa decisione, anticipata da Affaritaliani.it, segna un importante cambio di strategia nel panorama politico italiano.
Antonio Tajani, esponente di Forza Italia, aveva sollecitato una decisione unanime e collegiale tra tutti i leader della maggioranza, suggerendo implicitamente la preferenza di non partecipare attivamente alle elezioni, per non distogliere attenzione dall’azione di governo. Tuttavia, con l’annuncio di Meloni, il quadro politico subisce una svolta significativa.
Forza Italia e la risposta a Meloni
Dall’interno di Forza Italia emergono segnali di un possibile cambiamento di rotta. Secondo quanto riportato da Affaritaliani.it, il ministro degli Esteri, che deciderà il proprio futuro politico dopo il congresso nazionale del partito del 24-25 febbraio, sta valutando seriamente la possibilità di candidarsi.
Questa considerazione viene alimentata dall’importante sostegno che riceve dalla base del partito, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud. L’ipotesi di una sua candidatura si fa sempre più concreta, soprattutto alla luce della decisione autonoma di Meloni, che ha scelto di correre indipendentemente dagli alleati, sfruttando il sistema proporzionale europeo.
Il dilemma di Salvini e le prospettive della Lega
Inizialmente, Matteo Salvini aveva escluso la possibilità di candidarsi, ma recenti dichiarazioni hanno aperto a un possibile “forse”. Questo cambio di tono rispecchia l’incertezza che la determinazione di Meloni ha instillato negli alleati. Sebbene la sua decisione finale sia ancora incerta, la presenza di Meloni nella competizione rende quasi inevitabile la candidatura di Tajani e pone Salvini davanti a una scelta cruciale.
Con l’obiettivo di superare la soglia di sbarramento del 4%, Tajani sta lavorando per formare liste elettorali che includano candidati dell’Udc di Lorenzo Cesa e di Noi Moderati di Maurizio Lupi. Questa alleanza è volta a consolidare le forze e raggiungere l’ambizioso target del 10%, un traguardo che potrebbe rafforzare significativamente la presenza di Forza Italia sul palcoscenico europeo.
Per la Lega, sembra ormai certa la candidatura del generale Roberto Vannacci, nonostante alcune resistenze interne, soprattutto tra gli eurodeputati uscenti. La sfida principale per il partito sarà quella di mantenere una coesione interna, evitando che le elezioni si trasformino in una lotta per le preferenze, una competizione che potrebbe danneggiare l’immagine dell’esecutivo e della maggioranza.